Quando si pensa alla Yakuza, l’immagine che viene in mente è spesso quella di gang tatuati, duri e spietati. Ma dietro questa immagine cinematografica si nasconde una realtà molto più complessa: un impero finanziario con fatturati miliardari, profondamente radicato nell’economia e negli affari giapponesi.
Quando si pensa alla Yakuza, l’immagine che viene in mente è spesso quella di gang tatuati, duri e spietati. Ma dietro questa immagine cinematografica si nasconde una realtà molto più complessa: un impero finanziario con fatturati miliardari, profondamente radicato nell’economia e negli affari giapponesi.
La storia della Yakuza ha origine nel periodo Edo (1603–1868). In quell’epoca il Giappone era praticamente chiuso al resto del mondo e la società era rigidamente regolata. La Yakuza nacque dall’unione tra commercianti di strada e giocatori di carte, emarginati e spesso rifiutati dalla società. Il nome deriva da una combinazione perdente in un gioco di carte tradizionale: i numeri 8-9-3 («ya-ku-za» in giapponese), simbolo di qualcosa di inutile o perdente.
Quello che iniziò come un gruppo marginale si trasformò nel tempo in un’organizzazione criminale potente. Oggi esistono circa 20 grandi famiglie Yakuza che controllano risorse importanti e hanno un’influenza reale.
La Yakuza non è solo una banda. Mantiene una rigida gerarchia feudale chiamata «oyabun-kobun», che significa «genitore-figlio». Questo sistema richiede lealtà e obbedienza assolute, simile al rapporto tra samurai e i loro signori feudali.
Nonostante l’immagine violenta diffusa dal cinema, il vero potere della Yakuza è emerso durante il boom economico giapponese della seconda metà del XX secolo. È in questo periodo che si sono trasformati in quelli che vengono chiamati i «keizai yakuza» — gangster economici, lasciando la delinquenza di strada per investire in borsa, finanza e grandi imprese.
Oggi la Yakuza controlla centinaia di imprese edili e gestisce asset per miliardi di dollari. Si sono abilmente integrati negli affari legali, influenzando grandi contratti, progetti immobiliari e fondi d’investimento. La loro presenza nel settore delle costruzioni in Giappone è così forte che spesso sono attori chiave dietro le quinte.
Curiosamente, nonostante le origini criminali, la Yakuza cerca di mantenere un’immagine pubblica di «briganti nobili». Dopo catastrofi naturali come terremoti o tsunami, partecipano attivamente all’assistenza umanitaria: distribuiscono cibo, organizzano operazioni di soccorso e aiutano nella ricostruzione delle comunità. Questo migliora la loro reputazione sociale e rafforza la loro influenza.
Addentrarsi nel mondo della Yakuza mostra che non sono solo criminali, ma veri e propri giganti politici ed economici che camminano su una linea sottile tra legalità e crimine. La loro capacità di tessere reti di influenza nell’economia giapponese è impressionante e ci spinge a riconsiderare cosa significhi veramente la criminalità organizzata.
Per milioni di persone in tutto il mondo, la Yakuza è un esempio di come potere e denaro possano fondersi in un sistema dove anche gli attori più spietati e marginalizzati trovano non solo modo di sopravvivere, ma di prosperare e plasmare il destino di un’intera nazione.
La prossima volta che penserete alla mafia come caos e violenza, guardate più da vicino la Yakuza. Offrono una lezione magistrale di sopravvivenza e adattamento, dove il freddo calcolo e l’intelligenza negli affari sono tanto letali quanto qualsiasi arma.
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