La civiltà è una corsa continua verso qualcosa che non sappiamo più definire. Prima ti crea un problema, poi ti vende una soluzione. Ma stiamo davvero guarendo? O stiamo solo tamponando le conseguenze di un progresso senza freni?
La civiltà è una corsa continua verso qualcosa che non sappiamo più definire. Prima ti crea un problema, poi ti vende una soluzione. Ma stiamo davvero guarendo? O stiamo solo tamponando le conseguenze di un progresso senza freni?
La civiltà ti ha dato uno smartphone — e ti ha tolto il silenzio, scrive menscult.net. La quiete è stata sostituita dalle notifiche. La concentrazione da scroll infinite. Non sappiamo più stare soli con noi stessi. La solitudine oggi fa paura, non perché sia vuota, ma perché è reale.
Prendiamo pillole per l’insonnia, ma il problema è la luce blu prima di dormire. Perdiamo la concentrazione, e scarichiamo app per riprendercela. Ci sentiamo disconnessi, pur essendo sempre connessi. Non sono vecchie malattie: sono sintomi moderni di un sistema che ci consuma.
Essere uomo oggi significa anche avere il coraggio di fermarsi. La vera forza è sapere quando spegnere tutto. Quando dire basta. Quando restare con te stesso senza dover fuggire da chi sei.
In un mondo che corre verso il nulla, forse la vera libertà è scegliere di non correre. Respirare. E ricordarti che sei ancora vivo.
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